Tutti
sappiamo che cosa sono le smart cities.
Ma perché ha senso parlarne?
Il senso sta tutto nei numeri delle persone che al giorno d’oggi riesedono nelle città. In Italia abbiamo che i territori cittadini ospitano il 68% della popolazione, la quale a sua volta produce il 75% dei rifiuti totali (per non contare che le nostre abitazioni metropolitane consumano dal 30% al 60% in più di energia rispetto alla media UE). Da questi dati è facile comprendere come le cities possano fungere da cantiere per vari interventi “intelligenti”. Come poi non evidenziare che, in questa fase di crisi economica generalizzata e di cambiamenti climatici che sono sotto gli occhi di tutti, lo sviluppo all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica permetta la salvaguardia dell’ambiente e il rilancio dell’industria e dell’occupazione. ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, sostiene che una percentuale sostanziosa degli stessi rifiuti urbani di Roma potrebbe essere reintrodotta sul mercato, creando in alcuni casi, come vale per i rifiuti elettrici ed elettronici, nuovi beni per un valore di 45 milioni di euro, con un contestuale aumento dell’offerta di posti di lavoro che è facile immaginare. Lo stesso discorso si potrebbe fare per la raccolta differenziata.
Il senso sta tutto nei numeri delle persone che al giorno d’oggi riesedono nelle città. In Italia abbiamo che i territori cittadini ospitano il 68% della popolazione, la quale a sua volta produce il 75% dei rifiuti totali (per non contare che le nostre abitazioni metropolitane consumano dal 30% al 60% in più di energia rispetto alla media UE). Da questi dati è facile comprendere come le cities possano fungere da cantiere per vari interventi “intelligenti”. Come poi non evidenziare che, in questa fase di crisi economica generalizzata e di cambiamenti climatici che sono sotto gli occhi di tutti, lo sviluppo all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica permetta la salvaguardia dell’ambiente e il rilancio dell’industria e dell’occupazione. ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, sostiene che una percentuale sostanziosa degli stessi rifiuti urbani di Roma potrebbe essere reintrodotta sul mercato, creando in alcuni casi, come vale per i rifiuti elettrici ed elettronici, nuovi beni per un valore di 45 milioni di euro, con un contestuale aumento dell’offerta di posti di lavoro che è facile immaginare. Lo stesso discorso si potrebbe fare per la raccolta differenziata.
Guardando
sempre all'Italia, uno potrebbe chiedersi quali sono le
città da considerare leader nell’implementazione di iniziative
intelligenti. Secondo quanto il FORUM PA
e l'Agenzia Napoletana Energia e Ambiente (ANEA) dicono nella presentazione
dell’iniziativa Smart City MED, la situazione attuale è la
seguente:
-Genova, Torino e Milano sono città pioniere,
-Bolzano è il capuologo dell’efficienza energetica,
-Firenze il centro con maggior partecipazione
cittadina,
-Bologna l’incubatrice di start-up,
-Venezia la specializzata sulla rete di trasporti.
Prima di
concetrare l’attenzione su Torino (che a mio parere può essere
ritenuta la principale dispensatrice italiana di best practises nell’ambito che stiamo trattando), segnalo alcune iniziative che Genova e Milano hanno portato avanti in questi
ultimi anni.
Sul terreno
provinciale genovese sono da poco stati ultimati due edifici di classe energetica A e A+. Queste due nuove costruzioni permetteranno un costo
prossimo allo zero per il riscaldemento invernale e l’acqua calda. Quello che è
interessante è vedere quanto le tecnologie attuali già permettano ad un
edificio di essere totalmente autosufficiente. Attraverso lo sfruttamento
dell’energia geotermica tramite sonde, l’installazione di pannelli fotovoltaici
e di pannelli solari termici, si potrebbe drasticamente ridurre lo stacco
negativo che abbiamo dalla media europea nell’efficienza energetica delle
nostre abitazioni. E’ bene anche ricordare che interventi relativi a parti
comuni di edifici condominiali o che interessino tutte le unità di un
condominio, fino alla fine di giugno 2014 sono incentivati tramite una
detrazione fiscale del 65%.
Passando
invece su Milano, l’ultima novità importante è il nuovo Piano
sull’efficientamento energetico che è stato approvato il 20 dicembre 2013.
D’intesa con A2A, la giunta Pisapia ha deciso di sostituire entro la fine del
2015 tutti i propri 140 000 punti luce pubblici con nuovi sistemi a LED che,
dopo un investimento iniziale di 91 milioni, porteranno significativi tagli
nelle bollette dei cittadini. A regime, cioè una volta che tutti i
lampioni saranno stati cambiati, è stato stimato un taglio annuo di spesa di 10
milioni rispetto agli attuali. Nell'ambito della mobilità cittadina milanese, è da
poco diventato attuale il car sharing elettrico di EQ SHARING che vede dislocati in 15 isole digitali diversi quadricicli della Ducati Energia. In queste aree è anche permesso
accedere ad internet gratuitamente e ricaricare i propri dispositivi
elettronici. Si direbbe un’inizio vero e proprio di rinnovamento della città milanese in vista di Expo 2015. Perché
poi non segnalare il repertorio "89
idee per una città più intelligente" di Assolombarda? Questa
guida per trasformare il capoluogo milanese in una moderna metropoli europea
vede impegnate diverse realtà sia pubbliche che private che, in un lavoro di
sinergia e di riproposta di soluzioni che già all’estero avevano avuto successo,
hanno preparato un elenco preciso di progetti con tutti i dati fattuali
necessari.
Arriviamo ora a parlare della città di Torino. Con
la recente redazione di un significato masterplan sui progetti green che vuole realizzare nei prossimi
anni, concorre con le città europee più all’avangurdia nel rispondere
efficacemente ai bisogni dei cittadini. Con la raccolta di vari progetti
“intelligenti” presentati da chiunque nei mesi scorsi avesse voluto proporre le
proprie idee, si vorrebbero implementare in ambito energy, inclusion, integration, life&health, mobility diverse iniziative che è possibile trovare facilmente
sul sito del comune di Torino www.torinosmartcity.it.
Con Smile, il masterplan appena
citato, Torino continua su quel percorso di efficientamento intrapreso nel 2012.
Proprio in quell’anno, infatti, in collaborazione con Poste Italiane, era stata
creata una prima rete di servizi
e-Governament per ridurre i tempi di attesa burocratici e facilitare i
pagamenti a livello locale. E cosa dire sullo studio attulamente in atto per la
sostituzione graduale dei pali della luce con lampade al LED (sul sentiero appena
visto tracciato da Milano)? Che probabilmente porterebbe in 12 anni ad un
risparmio del 45% dei costi attuali, circa 90 milioni. Infine, l’ex capitale sabauda non passa
inosservata anche per l’offerta di un corso gratuito di tre mesi sul Management delle Smart
City rivolto ai giovani amministratori di età inferiore ai 35 anni.
Tanti dati,
tanti numeri, tante iniziative… L’elenco sarebbe ancora lungo, ma per non rendere questo articolo infinto, aggiungo solamente
qualche informazione sulle risorse. Per gli interventi da realizzare le risorse finanziarie ci sono
e sono state stimate per i prossimi anni in 5 miliardi (fonte: ANCI), di origine
sia nazionale che europea.
Invogliamo quindi le nostre amministrazioni pubbliche a prendere la palla al balzo, così che si migliori per tutti quella che sempre più rimane l’area di accentrazione della popolazione: la città.
Invogliamo quindi le nostre amministrazioni pubbliche a prendere la palla al balzo, così che si migliori per tutti quella che sempre più rimane l’area di accentrazione della popolazione: la città.
Maria Carolina de Vera